APPROCCIO ESPERIENZIALE

I bambini “non pensano ad imparare a fare cose” ma a farne esperienza diretta, nel modo unico in cui loro si esprimono. Svincolati dalla routine quotidiana ci si apre ad infinite possibilità creative ed esplorative. Siamo convinti che un bambino che a quest’età si muove bene, che cresce in armonia con e nella natura, che viene stimolato adeguatamente proponendo esperienze che partono da ciò che lui sa fare a difficoltà graduali, che ha conoscenza e consapevolezza del proprio corpo, che ha la possibilità di esprimersi in piena libertà, sarà un bambino forte, capace e felice.

Crediamo in un bambino non solo come destinatario di cure ma come protagonista, portatore e costruttore di diritti, esploratore, ricercatore.
Un bambino competente, ottimista, affascinante e divertente, un bambino da ascoltare, osservare e incontrare, che possa avere lo spazio per essere sempre al lavoro e per fare domande.

Il bambino come essere umano possiede modi di pensare, di esprimersi, di capire, di incontrare l’altro attraverso un pensiero che intreccia e non separa le dimensioni dell’esperienza.
Le differenze individuali vengono valorizzate nel rispetto di quelle che Howard Gardner definisce intelligenze multiple: non esiste un’unica forma di intelligenza, bensì ciascun individuo, sin dalla nascita, dispone di punti di forza e di punti di debolezza distribuiti nelle diverse intelligenze.

Nostra responsabilità è quindi quella di creare le condizioni per favorire l’individuazione e lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno. Aiuto a questa conquista sta il rispetto dei tempi naturali del bambino. L’impostazione dell’attività stessa mette in primo piano “l’avere il tempo di fare, di sperimentare, di osservare con stupore”

(facendo riferimento a
“La Pedagogia della lumaca” di Gianfranco Zavalloni).

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