Relazione Genitori – Figli: una riflessione partendo dalla nascita.
A cura di Alessia Bonilauri
Ostetrica, Consulente Professionale in Allattamento IBCLC
Viviamo in un mondo sempre più accelerato e tecnologico.
Tuttavia nonostante il ritmo sfrenato del nostro tempo, la natura di un neonato e di un bambino nelle sue diverse fasi di crescita rimane del tutto conservatrice.
Le necessità non sono affatto diverse da quelle dei suoi antenati dell’età della pietra.
Quello che vuole un bambino e che ha sempre voluto, è semplice: essere amato, nutrito, scaldato, portato in braccio, guardato e toccato, reso partecipe nel mondo che lo circonda coi giusti tempi, spazi e modi.
Il bambino ha bisogno di “tempo”.
Vuole dei genitori che lo amino incondizionatamente e lo riconoscano per quello che è. Tutto quel che serve per rendere felice un bambino è un adulto amorevole, disponibile, empatico ed equilibrato.
Quel che si osserva negli ultimi decenni, è la presenza di genitori che hanno perso la capacità di accedere a quel sapere profondamente radicato nel corpo, al loro intuito che permette di cogliere e interpretare i bisogni del loro bambino.
A questo si associa una vita frenetica dove la parola “stress” troppo spesso è padrona del nostro modo di essere.
Il primo passo è la relazione con se stessi: chi è in grado di rilassarsi, riesce a “sentirsi” e vivere consapevolmente il proprio corpo e riconoscere le proprie emozioni.
Le persone che si ascoltano sono rilassate ed entrano più facilmente in contatto con gli altri e ancor più questa condizione è importante quando la relazione è duale, come tra genitore e figlio.
Vi starete forse chiedendo cosa voglio trasmettervi?
Unisco allora i concetti:
i genitori stando assieme al bambino dovrebbero imparare a rivolgere la loro attenzione alle proprie sensazioni corporee e non, osservandole e valutandole accuratamente cercando di percepire cosa si attiva nel corpo, soprattutto nelle situazioni in cui c’è tensione, come può essere la gestione di un pianto o altro.
Se il genitore riesce a mantenere la connessione con se stesso sarà in grado di collegarsi alle emozioni del suo bambino, ristabilendo e rafforzando il legame con lui.
Alla nascita il contatto fisico per il neonato è fondamentale e viene soddisfatto attraverso l’allattamento, il contenimento e le cure amorevoli dell’accudimento.
Ma questo bisogno si mantiene anche nel bambino (come nell’adulto d’altronde) e ha sempre un enorme potere.
Quello di nutrire la nostra parte emotiva ma anche ristabilire l’equilibrio nelle situazioni faticose.
È importante accogliere ed ascoltare con il corpo: un esercizio quotidiano per allenare il nostro istinto e rafforzare la relazione con i nostri bambini in tutte le fasi della crescita.